Si parla di artrosi al ginocchio (o gonartrosi) quando degenera l’articolazione del ginocchio che è una struttura complessa, costituita da due capi articolari che si affrontano, tibia e femore, con tutto l’apparato articolare di capsula, sinovie, menisco, osso patellare, ligamenti del ginocchio e tendini dei muscoli. Rappresenta la zona d inserzione fra la coscia e la gamba, è un articolazione molto più complessa di quella del gomito e della caviglia, è molto meno stabile. Il ginocchio è costituito da due facce, la prima, anteriore, denominata rotulea, mentre la seconda, posteriore, detta poplitea. Nella parte anteriore, al di sotto della cute, troviamo l’inserzione del tendine del quadricite e la rotula, mentre posteriormente troviamo le inserzioni dei tendini poplitei, nervi e vasi. Al di sopra abbiamo la borsa sinoviale sovrapatellare, sotto la rotula invece è presente il tendine rotuleo.
Il ginocchio è rinforzato da tendini e legamenti, tra i quali citiamo:
il legamento alare laterale, nella parte esterna
il legamento rotuleo, nella parte anteriore e in basso
il legamento alare mediale, nella parte interna
il tendine quadricipite, nella parte anteriore e in alto
Il ginocchio, come tutte le altre grandi articolazioni, è sottoposto a dei traumi e patologie, tra i quali ricordiamo:
lesioni muscolari
lesioni ai legamenti
degenerazioni (artrosi), ossia alterazioni strutturali
infiammazioni (artrite)
Essa si può verificare sia per una sollecitazione eccessiva della stessa articolare, sia per un cattivo allineamento degli stessi capi articolari di tibia e femore, nelle condizioni riconosciute come valgismo o varismo sia quando si determina una eccessiva usura dei capi articolari ed una compressione delle strutture capsulo-legamentose. Succede, cioè, che la cartilagine di cui sono incrostati i capi articolari degenera e va in usura, determinando l’infiammazione delle strutture stesse, fino a quando si affrontano i condili del femore con i piatti tibiali. Inizia così il processo dell’artrosi che si manifesta con zoppia sino all’immobilità. Fattori predisponenti alla gonartrosi sono il diabete, i dismetabolismi, l’ osteoporosi, e le patologie della cartilagine, le osteocondriti, la condromalacia della menopausa, le meniscopatie.
.
Sintomi Questa patologia si caratterizza pertanto, dapprima, per dolore al camminamento, un dolore che insorge gradualmente, riferito in concomitanza della rotula, nella faccia interna del ginocchio e posteriormente, soprattutto quando si salgono e scendono le scale e, quindi, subentra una rigidità articolare che ne deriva, con impotenza funzionale. Nei movimenti di flessione sono presenti scrosci articolari.Se non si pone rimedio alla causa della patologia, i dolori si acuiscono e la capsula articolari si ispessisce, mentre il ginocchio appare più gonfio del contro laterale, spesso per il liquido che si forma nella sinovia infiammata. Il paziente finisce per compiere solo qualche passo, non riesce, per esempio, a salire gli scalini, talora si blocca mentre sta deambulando. Per quanto concerne le cure dell’artrosi, ne avevamo parlato in questo website. Qui ricorderemo che importante è fare una buona giovinezza se desideriamo trascorrere un’ottima vecchiaia!
E’ opportuno:
Una buona attività preventiva alla gonartrosi:
- perdere peso se siamo obesi, perché scaricare un ginocchio alterato è importante;
- praticare una moderata attività fisica, quale passeggiate in piano di buon passo (è sufficiente una 40 di minuti al giorno, cosa assai utile anche per il diabete, se possibile il nuoto che consente al ginocchio di lavorare in scarico e la bicicletta, per quelli che non hanno già in atto la gonartrosi. In tutti i casi vanno evitati sports come il calcio ed il salto, perché questi sovraccaricano l’articolazione del ginocchio o, peggio, lo stepper (!!) e la discesa.
cfr anche Il paziente con dolori artrosici: quali sono le cure giuste per guarire?
il paziente con artrosi, gli esercizi
Se dobbiamo trattare il dolore, ricordiamoci che i farmaci per la cura dell’artrosi sono solo delle cure palliative e sintomatiche, cioè danno un sollievo limitato nel tempo e causano grossi problemi allo stomaco, quali ulcere e gastriti. In genere si impiegano, per via orale il paracetamolo, da solo o associato a codeina oppure ibuprofene, naproxene, nimesulide e altri. Meno utilizzati i Coxib, specie nei cardiopatici. Per via parenterale si impiegano anche i cortisonici o si fanno infiltrazioni di cortisone e di acido ialuronico ma non tutti gli specialisti di ortopedia sono d’accordo su quest’ultimo trattamento.
Nessun commento:
Posta un commento